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I Merovingi

I Merovingi

I Merovingi - Priorato di Sion

La Dinastia dei Merovingi, fu la prima dinastia dei Re franchi, discendente dal capostipite Meroveo.

 

La nostra tradizione insegna che da Meroveo, il quale era anche un mistico ed un Mago, oltre ad essere un condottiero, sono passate molte delle antiche conoscenze che ad oggi appartengono al nostro venerabile Ordine.

 

Meroveo, non è stato solo un personaggio storico, ma anche mitico e leggendario, di fatti, una antica leggenda lo dipingeva come figlio del Re e di un mostro marino che si era unito a sua moglie.

 

Questa leggenda, in realtà è un mito creato per tramandare una conoscenza assolutamente fondamentale, per permettere di svelare le antichissime origine dei Merovingi, che sono in realtà risalenti all'antica Babilonia, essendo il mostro marino descritto nella leggenda, una antica rappresentazione di Nimrod, colui che fece edificare la torre di Babele e governò Babilonia.

 

Esistono di fatti, diverse rappresentazioni di Nimrod, che lo ritraggono con un copricapo raffigurante le sembianze di un pesce; questo stesso copricapo è stato adottato poi dai Papi della Chiesa Cattolica Romana, fino ai giorni di oggi.

 

Meroveo iniziò ad acquisire vero potere dopo l'alleanza coi romani e dopo aver preso parte alla battaglia dei Campi Catalunici del 451 D.C. contro gli Unni di Attila.

 

Fu a seguito di questi eventi, che Meroveo riusci ad installare nella Francia settentrionale il regno dei Merovingi.

 

A Meroveo succedette nel 457 D.C. il figlio Childerico I, estroso e stravagante  regnante, amante delle belle donne e protagonista di innumerevoli avventure galanti, che si rivelarono spesso rischiose, per le modalità ed il contesto, come quando ospitato dal Re di Turingia, ne sedusse la moglie Basina, che lo seguì in Gallia e lo sposò, abbandonando il precedente matrimonio.

 

Clodoveo, nato verso il 466 D.C. , divenne Re a soli 15 anni, ed è considerato il vero fondatore della dinastia. Salito al Trono nel 481 D.C. coalizzò le tribù dei Franchi ed iniziò una politica di espansione a spese dei Visigoti, dei Burgundi, degli Alemanni e dei Turingi.

 

Il giovane Re franco, già estremamente talentuoso nelle arti politiche e di guerra, era stato preparato con dovizia dal padre e non impiegò molto ad affermare il suo regno come una forza dominante in Europa, quando, all'età di 20 anni, si oppose a Siagrio, l'ultimo governatore romano della Gallia.

 

Insieme a una serie di alleati, Clodoveo combattè Siagrio con successo, nella battaglia di Soissons nel 486 D.C. dove lo sconfisse severamente. Nel tentativo di evitare la cattura, Siagrio scappò a Tolosa, una città situata nel sud-ovest della Gallia, dove confidava di trovare rifugio presso il giovane Re visigoto Alarico II. Clodoveo e il suo esercito hanno seguito Siagrio e hanno chiesto la sua consegna. Alarico, non desiderando un conflitto con Clodoveo, accordò la consegna del prigioniero. Siagrio è stato consegnato a Clodoveo a Soissons dove sarebbe stato decapitato.

 

La prima volta che Clodoveo scese in campo, non aveva ricchezze nei suoi forzieri, ne altre provviste per le sue truppe; si ispirò all'esempio di Cesare, acquistando i soldati con i frutti della conquista. Dopo ogni battaglia o spedizione vinta, il bottino veniva accumulato per pagare i soldati e acquistare le risorse.

 

L'espansione dei Franchi, che possedevano ormai la quasi totalità della Gallia, attirò l'attenzione sia di Teodorico, re degli Ostrogoti, sia dell'imperatore d'Oriente Anastasio, che invece cercò di allearsi con Clodoveo per ridimensionare gli Ostrogoti stanziati in Italia ed ottenere la sua sottomissione formale. Dal punto di vista di Clodoveo l'offerta di Anastasio da una parte poteva legittimare le conquiste, ponendola come ristabilimento dell'autorità sovrana imperiale rispetto ai suoi sudditi, dall'altra li avrebbe messi in lotta contro i popoli germanici ben più vicini geograficamente e culturalmente. Inoltre il regno dei Franchi, che erano tra i popoli meno romanizzati, era l'ultimo ancora pagano in Europa occidentale.

 

Considerato il quadro esplosivo che si era venuto a configurare, Re Clodoveo fece allora una scelta strategica che si rivelò risolutiva, cioè quella di convertirsi al Cattolicesimo, imponendo il battesimo al proprio popolo, ma non secondo la fede ariana, predominante nei popoli germanici, ma secondo il credo niceno, accettando la sottomissione unicamente al Vescovo di Roma.

 

La scelta ebbe una portata storica dirompente, in quanto i Franchi furono il primo popolo “barbaro” che accettò la sottomissione al papato. Le ragioni reali di tale scelta possono essere individuate nella volontà di Clodoveo di legittimarsi direttamente da Roma anziché da Costantinopoli.

 

La conversione di Clodoveo, datata 506 D.C. contraddistingue, in questo contesto, la sua forte personalità e lo spiccato intuito politico, che si tradusse certamente in una valutazione sulla concreta importanza sociale e politica della Chiesa Romana, coerentemente questo fatto creò tra i Franchi dominatori e la popolazione gallo-romana un vincolo duraturo, che fece la forza del regno di Clodoveo, a ciò si aggiunga anche che buona parte delle popolazioni stanziate sui territori oggetto delle sue conquiste era di fede cattolica.

 

Il regno di Clodoveo si frammentò successivamente tra i quattro eredi (Clotario, Clodomiro, Teodorico e Childeberto), secondo le usanze del tempo che consideravano le conquiste territoriali alla stregua del patrimonio personale di beni mobili; gli eredi continuarono la politica paterna di espansione a spese di Burgundi e Turingi, e con l'annessione della Borgogna, ceduta dal Re ostrogoto Vitige. Qualche difficoltà fu incontrata da Childeberto nella sua politica di intervento in Italia come alleato dei bizantini contro i Longobardi del re Autari, la cui resistenza, seppure con alterne fortune, indusse il Re franco a non insistere nel tentativo di impadronirsi dell'Italia settentrionale

 

A conclusione delle campagne di conquista, Clodoveo scelse come capitale Lutezia (l'attuale Parigi).

 

Prima della sua morte, 30 anni più tardi, Clodoveo era diventato il primo Re a governare tutte le tribù dei Franchi e ad oggi è considerato l'autentico fondatore della Francia.

 

I Re Merovingi, erano definiti anche "I Re taumaturghi", a testimonianza di questo, c'è il fatto che le cronache del tempo, fino al XVI secolo, attribuiscono ai Sovrani francesi ed inglesi la prerogativa di poter guarire le malattie attraverso la semplice apposizione delle mani.

 

Più tardi, Goffredo di Buglione, Duca della Bassa Lorena, anch'egli discendente della linea merovingia tramite i bisnonni Hugues di Long Nez e Agnès la Bella (Hugues di Long Nez era pronipote di Sigebert VI duca del Razès), nel 1099 D.C. , dopo la presa di Gerusalemme, fondò l’Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora di Sion. Il nome derivava dall’abbazia decrepita, in seguito ristrutturata e fortificata, trovata in Terrasanta e dedicata a Nostra Signora di Sion.

 

Fu quindi Goffredo di Buglione, a dar vita all'allora  Ordine dei Cavalieri di Nostra Signora di Sion, più tardi Priorato di Sion; così dai merovingi attraverso Goffredo di Buglione, abbiamo ereditato molto della conoscenza mistica, esoterica e parte della simbologia che ancora oggi si trova nel retaggio dell'Ordine, come l'Ape Merovingia, il Leone di Giuda e il Fleur de Lys.

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