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La chiave gnostica

La chiave gnostica

Il deposito gnostico del Priorato di Sion, pur essendo ovviamente di origine ben più antica, passa anche attraverso il bagaglio dottrinale cataro, il quale sopravvisse alla persecuzione del 1208, perpetrata con spregiudicata ferocia attraverso la Crociata di Papa Innocenzo III, la quale culminò con la rovinosa e sanguinaria caduta di Montsegur, la storica ed indomita roccaforte catara.

 

Da quel momento, pur essendo state salvate molte delle conoscenze e degli insegnamenti tradizionali dei Maestri gnostici, a quanto pare, in certi rami di trasmissione, pare si siano perse alcune fondamentali chiavi interpretative, che ad oggi è raro trovare tra i depositi degli attuali Ordini iniziatici ad orientamento gnostico; in questo capitolo, passeremo scrupolosamente in rassegna la natura di questa chiave interpretativa, essenziale ad attivare il reale messaggio gnostico nella sua integrità, dal momento che senza la chiave di decodifica finale, l'insegnamento stesso è per forza di cose incompleto, se non a tratti necessariamente deviato, da quello che è originariamente nella sua essenza.

 

La Gnosi, pone il suo principale fondamento nel raggiungimento di una conoscenza che è essenzialmente salvifica per l'individuo, in considerazione del presupposto che essa lo completa nella sua essenza, garantendogli così la "salvezza", che è la salvaguardia dal fallimento della realizzazione del proprio potenziale interiore e spirituale; salvezza quindi non solo dal fallimento nella nostra autorealizzazione interiore, ma anche dall' "Inferno", non inteso nella comune accezione del termine, ma bensì come quello stato di afflizione che nasce dalla dipendenza psicologica che rende succube l'uomo del mondo materiale e dei suoi piaceri, portandolo in una condizione dove il piacere ed il gusto delle cose non è più scelta, ma necessità psicologica; questo è il tipo di condizione che "spegne" lo spirito e le ripercussioni nella vita di ogni giorno, possono essere di importanza più o meno sensibile e rilevante, ma pur sempre pertinenti con il concetto allegorico di "Inferno" ed è assai coerente presupporre che anche dopo la vita terrena, una certa e determinata condizione, non si venga a cancellare con un colpo di spugna, ma possa continuare a condizionare la volontà e la coscienza della persona anche dopo il trapasso.

 

"Conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei" , Socrate

 

L'inizio di questa frase ("Conosci te stesso"), incisa in origine sul frontone del Tempio di Apollo a Delfi, è certamente fondamentale, per conoscere la reale base sulla quale sono poste le vere fondamenta del pensiero gnostico, il quale, come abbiamo visto, vede l'individuo come solo e possibile artefice della salvezza attraverso l' Illuminazione e la comunione con Dio, senza necessità di intermediari.

 

Questa conoscenza di se stessi, non fa riferimento alle caratteristiche interiori più superficiali dell'uomo, come la personalità, la psicologia individuale e le varie tendenze soggettive, le quali non sono che il "riflesso" della sua vera essenza, strutturato come un programma che si viene a delineare tenendo conto anche degli aspetti più profondi, ma molto più spesso ignorandoli e perseguendo a configurarsi meramente in base alle connotazioni più superficiali; la Gnosi è invece proprio quel raggiungimento e presa di consapevolezza della propria autentica essenza ed il conseguente coordinamento ed espansione di tutte quelle componenti interiori e profonde, le quali una volta venute alla luce, possono ulteriormente fiorire e svilupparsi, in simbiosi tra loro, dando vita all'autentico e puro essere primordiale, l'Osiride (8), finalmente mondato da ogni inquinamento ed interferenza originata dal condizionamento del mondo esterno nei riguardi della mente cosciente.

 

Diverse congregazioni gnostiche, basandosi sulla interpretazione letterale di una allegoria, teorizzano che il mondo sia stato creato non da Dio, ma da Eoni e che questi ultimi fossero delle entità reali, distinte ed autocoscienti, protagoniste della creazione ed emanate dal Pleroma, che non sarebbe altro se non l'ambito e quel luogo/non-luogo atemporale ed indefinito dove risiederebbe la totalità dei poteri e dell'essenza di Dio.

 

L'esoterista attento, potrebbe, volendo, già notare una incongruenza fondamentale in questa allegoria, dal momento che nulla nel creato può essere al di fuori di Dio e del suo dominio e le (apparenti) discrepanze secche negli elementi di conoscenza tradizionali, se autentici, non sono mai casuali, ma rappresentano sovente proprio l'indizio per la chiave di interpretazione decisiva.

 

Gli Eoni, quindi, rappresentati come emanazioni del Dio Padre e creatore, altrimenti detto la Monade o l'Eone Perfetto avrebbe in sé un altro Eone noto come Ennoia ("Pensiero"); sempre stando all'allegoria rappresentata da questo mito, questo essere perfetto, in seguito, concepirebbe il secondo ed il terzo eone, ovvero il maschio Caen ("Potere") e la femmina Akhana ("Verità", "Amore") ed è da questi Eoni che poi sarebbe nato un ennesimo Eone chiamato Sophia il quale, attraverso il desiderio, avrebbe a sua volta emanato il Demiurgo, nei testi gnostici catari chiamato Rex Mundi, un essere che non avrebbe mai dovuto esistere, perchè essendo con le azioni e conseguentemente nell'essenza, al confine tra materia e spirito, rappresentava un paradosso assoluto. Questa creatura, non appartenente al Pleroma, avrebbe creato tutto il mondo materiale, ma Sophia riuscì ad infondere nella materia la sua scintilla divina (Spirito - Pneuma), salvando così le sorti dell'Universo e dei suoi abitanti dal dominio del Demiurgo, il quale avrebbe dato vita a sua volta agli Arconti, quelle figure che nella cosmogonia gnostica svolgono il ruolo di giudici, amministratori e controllori del mondo materiale.

 

Ad una prima analisi del mito gnostico, il quale è in realtà una sottilissima ma assolutamente coerente e lineare allegoria, se la si analizza esattamente come tale, il mondo materiale è separato dal Pleroma, e questa divisione si sarebbe originata da un peccato iniziale, per via del quale una forza a cavallo tra il mondo divino e quello materiale, si frappose tra il mondo fisico da essa generato, dove l'uomo si trova imprigionato, ed un Dio Padre, superiore ed inconoscibile.

 

Questa forza a cavallo tra il mondo materiale ed il Dio Padre inconoscibile ed indefinibile è il Demiurgo, che viene sostenuto nel suo dominio sul mondo fisico da alcune emanazioni generate da lui stesso, chiamati gli Arconti, i quali, avendo coscienza della perfezione del Pleroma, cercano di riprodurlo attraverso il condizionamento delle vite degli uomini, ma allo stesso tempo sono coloro che sono stati posti a guardia del varco tra questo mondo e quello soprasensibile e quindi in frapposizione al ricongiungimento e comunione col Padre Creatore superiore ed inconoscibile.

 

Tutto questo non è che una profonda e dettagliatissima allegoria sulla natura umana e sul percorso interiore gnostico che riporta l'uomo alla sua autentica essenza e quindi al ricongiungimento e comunione con Dio; allo stesso tempo, anche il mitico peccato iniziale, altro non è che un simbolo per rappresentare in se l'interazione col mondo materiale, che trascendendo dal dominio spirituale, distrae ed allontana da quest'ultimo.

 

Nulla è al di fuori di Dio, altrimenti Dio non potrebbe essere tale e non avrebbe potuto creare tutto quello che esiste, il quale invece ne fa parte ,come la tradizione ci insegna in maniera più diretta e meno simbolica, attraverso altri insegnamenti.

 

Quindi quella divisione simbolica, altro non è che la rappresentazione allegorica della separazione interiore all'uomo, degli ambiti inerenti la percezione ed il vissuto in relazione al mondo esterno e materiale dagli ambiti inerenti la percezione ed il vissuto del mondo interiore e spirituale ed il Demiurgo rappresenta quindi l'espressione del mondo interiore e spirituale che interagisce con il mondo esteriore e materiale, ma rimanendone tendenzialmente soggiogato.

 

Gli Arconti sarebbero quindi tutti quei meccanismi psicologici che fanno da tramite tra l'uomo interiore ed il mondo materiale, ma allo stesso tempo, proprio dandogli quelle regole per far si che egli si relazioni col mondo nel modo più perfetto ed efficiente, lo allontanano inevitabilmente ed inesorabilmente dal mondo spirituale ed interiore e quindi anche dal Dio Padre creatore ed inconoscibile.

 

È per questo che la vera Gnosi e la conseguente Illuminazione che porta alla comunione e ricongiungimento con Dio, può avvenire solo con il lavoro interiore e non unicamente nella quotidianità del vissuto in relazione al mondo esterno, dove troviamo gli "Arconti" a spegnere la nostra spiritualità, regolando le nostre azioni ed i nostri pensieri in funzione del nostro ruolo nel mondo materiale.

La chiave gnostica - Priorato di Sion